Specializzato in Ayurveda:
scienza della vita

Iscritta all’Associazione Nazionale Operatori Ayurvedici

Chi è l’Operatore Ayurvedico?

L’Operatore Ayurvedico è un operatore del benessere e opera nel campo delle discipline denominate Bio-naturali.
L’Operatore Ayurvedico aiuta la persona a ritrovare l’armonia psicofisica attraverso l’uso di tecniche naturali, energetiche e psicosomatiche, che stimolano un naturale processo di trasformazione e crescita della consapevolezza interiore.
L’Operatore Ayurvedico non è un terapista, non fa DIAGNOSI e non cura malattie fisiche o psichiche, non prescrive MEDICINE o RIMEDI, e quindi non si pone in conflitto con la medicina ufficiale e con la legge per l’abuso di professione medica.
L’Operatore Ayurvedico opera con le persone sane o con la parte sana delle persone “malate”, per rafforzare e potenziare la parte sana che esiste nella persona.
L’Operatore Ayurvedico opera nella promozione e nel mantenimento del Benessere, il suo è un lavoro di PROMOZIONE SOCIALE per migliorare la qualità della vita individuale e sociale.

AYURVEDA

Oggi nonostante la disponibilità di meravigliosi strumenti diagnostici, medicine studiate ad arte, progressi tecnologici, scientifici e medici, la gente soffre ancora di vere epidemie rappresentate da malattie cardiache, infettive, cancro, ecc. che si potrebbero prevenire. Ugualmente importante è la consapevolezza che una larga parte della popolazione, soffre di disturbi che, pur non essendo pericolosi per la vita ne intaccano sicuramente la qualità. Sembra che nessun paese sia in grado di evitare l’impatto negativo della vita tecnologica, ritmi troppo veloci, inquinamento, degradazione ambientale e mancanza di connessione con i ritmi naturali della vita, ci portano ad un minore stato di salute e felicità. Il numero di persone vittime degli effetti negativi da stress cresce sempre di più, sono frequenti le lamentele riguardanti disturbi del sonno, indigestione cronica, disagi intestinali, mal di testa, dolori alla schiena, mancanza di vitalità, allergie, incapacità di perdere o prendere peso. L’effetto collaterale più grave che questa crescente crisi della salute nel mondo è l’infelicità che si vede dipinta sui volti della gente, spesso esprimono insoddisfazione riguardo al lavoro o le loro relazioni e sembrano aver perso la motivazione e l’entusiasmo per la vita, ne conseguono quindi ansie e depressioni.

Nell’ambito della salute; oggi esistono vari sistemi di cura e ogni fautore sostiene la superiorità del suo approccio, è evidente però che un rimedio si rivela indicato per alcune persone, ma non per altre, perché le persone non sono tutte uguali, ecco perché molte persone sono frustrate dal fatto che il successo di una cura è stato temporaneo o assente, trovandosi a passare da un medico all’altro cercando una soluzione, ma la meta della salute e del benessere non sarà raggiunta, se non ci si rivolge alla causa principale. I limiti di queste pratiche mediche non sono necessariamente rappresentati dal difetto di un particolare sistema o della persona che lo pratica, l’errore sta nel metodo con cui si considera la salute alla sua base, questo metodo è influenzato dall’orientamento obiettivo, oggettivo e scientifico che ha favorito la nascita delle varie pratiche mediche. In questo modo di vedere la vita, la materia detiene la supremazia e solo ciò che si può vedere ad occhio nudo o in microscopio, è considerata reale o valida. Questo modo “materiale” di vedere le cose è nato in tempi relativamente recenti della nostra storia, la sua logica convincente e il rilievo tecnologico lo ha messo però in una posizione dominante nel

mondo.

Applicare questa logica “obiettiva” e “materiale” alla conoscenza di noi stessi e della salute, porta però a due limiti rilevanti: si crea una distinzione artificiale tra l’osservatore e l’osservato, nel mondo reale non esiste nulla in isolamento e quindi niente può essere studiato al di fuori dell’ambiente in cui si vive. Non possiamo separare il nostro corpo e il suo funzionamento, dalla totalità e quindi dalle altre parti di noi stessi e del mondo che ci circonda.

La maggior parte della vita che noi sperimentiamo non appartiene alla sfera materiale. Non c’è niente di tangibile nelle cose che chiamano mente, anima e spirito, neppure nei sensi. Queste cose però, esercitano una notevole influenza sulla nostra esistenza fisica. Molti medici generici, infatti, riconoscono che la maggior parte dei disturbi sono causati o complicati da problemi che nascono nella mente, un aspetto della vita umana che non ha una vera realtà “oggettiva”, anche se molti si rendono conto dei limiti di un approccio della salute basato essenzialmente solo sul corpo, non hanno le idee chiare sulla direzione da prendere.

L’Ayurveda è un modello di cura della salute intuitivo e olistico, dove gli aspetti della vita intangibili hanno la stessa importanza di quelli materiali, essendo entrambi considerati fondamenti della totalità della vita. L’Ayurveda insegna a conoscere e scoprire se stessi; incoraggia le persone ad apprendere perché si ammalano, oltre che a cambiare la propria vita in modo da apprezzarne con la massima intensità i piaceri.

L’Ayurveda è un sistema di medicina adattabile con precisione alle esigenze individuali, ma è anche un approccio completo al vivere. Offre una ricca e comprensibile concezione della vita e della salute che prende in considerazione tutta l’esistenza umana in ogni sua parte, dal valore più astratto e trascendentale all’espressione più concreta della fisiologia umana, oltre a curare gli squilibri del corpo, si occupa anche di quelli relativi alla mente e allo spirito.

Il modello occidentale vede il corpo come un oggetto composto di cose più piccole: organi, cellule, orfanelli, molecole, atomi e particelle subatomiche, anche se l’Ayurveda non mette in discussione la validità di questa visione “obiettiva” del corpo, hanno una prospettiva diversa che anziché mettere l’enfasi sulla natura strettamente materiale degli elementi corporei, sostiene che è più utile comprendere i principi di base che ordinano e governano il loro funzionamento. L’Ayurveda, afferma che la stessa dinamica che regola i processi all’interno di un corpo umano regola anche la vita in ogni parte dell’universo.

Ayurveda

L’ayurveda è il più antico sistema di medicina del mondo, tramandato oralmente di generazione in generazione, da maestro a discepolo, sottoforma di canti, solo negli ultimi 5000 anni fu redatto in forma scritta. Ayurveda significa scienza e conoscenza della vita, fu sviluppato come un sistema medico di prevenzione e cura altamente sperimentato, adattabile con precisione alle esigenze individuali. L’Ayurveda è nata e si è sviluppata in India, nel corso di oltre cinquemila anni, l’India è la terra dei Veda ed è stata la custode di quest’antica saggezza eterna della totalità della vita. In India, L’Ayurveda è considerata una Scienza rivelata, si narra, infatti, che ci fu un tempo in cui l’umanità, dopo un lungo periodo di benessere e prosperità, cadde in uno stato di totale malessere ed ignoranza tanto che il Divino decise di venire in aiuto all’umanità scendendo in terra nelle sembianze di un grande Rishi (veggente, saggio) per rivelare la Conoscenza della Vita (Ayus = vita e Veda = Conoscenza) ad un gruppo di devoti che erano riuniti in preghiera ai piedi dell’Himalaya.

Il termine Veda, che deriva dal sanscrito (l’antica lingua indiana), significa Conoscenza ma anche Coscienza del Sé.Tutta la saggezza espressa nei Veda è rivolta allo sviluppo della Coscienza Umana, quello stato di Coscienza in cui l’individualità s’identifica con l’espressione dell’Universo in completa Unione, questa porta l’uomo a vivere un livello di vita in totale armonia. Nel suo nome quindi troviamo il significato e lo scopo essenziale: la completa conoscenza di come vivere la vita d’ogni giorno in armonia con la vita cosmica. I Rishi, (veggenti, saggi) erano scienziati molto progrediti nella conoscenza della medicina in ogni suo aspetto e anche dell’effetto curativo d’erbe, minerali e metalli oltre a quella dell’esercizio fisico, dei giusti alimenti, della fisiologia, psicologia e anatomia.

In India è insegnata nelle università e praticata comunemente anche negli ospedali.

La medicina ayurvedica è suddivisa in otto branche che comprendono tra l’altro il Ringiovanimento, la Cura delle malattie, la Chirurgia maggiore e minore, la Tossicologia, ecc. Pochi sanno che molte recenti scoperte mediche sui geni e cromosomi erano già stati affrontati e spiegate a fondo da quest’antica medicina.

La Scienza ayurvedica tratta tutti gli aspetti della vita, il suo scopo è di mantenere o ripristinare l’equilibrio a tutti i livelli d’espressione nella vita, fisico, emozionale, mentale, spirituale poiché

Nell’equilibrio c’è salute, nello squilibrio c’è malattia”.

L’equilibrio si raggiunge attraverso un’alimentazione sana, in armonia con la propria costituzione, con pratiche psicofisiche come lo yoga e la meditazione, con l’uso di terapie naturali a base d’oli essenziali, erbe, massaggi, fomentazioni ecc. e inoltre l’uso di misure d’igiene individuale e collettiva che consentono di abbassare il livello di stress ambientale e ci permettono di mantenere o ripristinare lo stato di salute.

La saggezza ayurvedica non è legata ad un’epoca o ad un luogo particolare, chiunque può trarne vantaggio, ovunque si trovi poiché le sue leggi sono universali, la legge di gravità scoperta da Newton è valida in tutto l’universo non solo per l’Inghilterra dove è stata scoperta, l’importante è che i concetti dell’Ayurveda siano correttamente tradotti con un linguaggio adeguato. L’Ayurveda fa parte dell’Upaveda, la conoscenza legata alla struttura dell’Universo ed in special modo alla struttura fisica dell’uomo e dell’ambiente.

Negli ultimi anni, il mondo dell’Estetica ha avuto una tale trasformazione ed evoluzione da creare persino un nuovo modo di concepire l’estetica, oggi nel mondo dell’Estetica si parla più di benessere che di parziali programmi di bellezza.

Nella sua sensibilità, la donna, e negli ultimi anni anche l’uomo, ha scoperto che la propria bellezza risiede nel proprio stato di benessere; quando si è tranquilli, appagati e realizzati la pelle manifesta questo stato interiore con luminosità e bellezza, di contro quando si è stanchi e depressi la pelle appare smorta e senza vita, così, i Centri Estetici, si sono aperti a questa nuova esigenza modificando l’offerta alla propria clientela. L’estetista, si è aggiornata ed ha ampliato la sua formazione con nuovi programmi formativi legati alla salute e al benessere, per offrire un programma che permetta di ridurre il livello di stress e di tensioni nervose radicate nel sistema.

L’Ayurveda, può essere considerato il più antico e naturale sistema di benessere che offre all’uomo quella conoscenza utile per migliorare la qualità della vita.

Le prime persone ad essere sensibili nel riprendere le antiche pratiche ayurvediche per acquisire benessere sono state le estetiste, inserendo nei propri programmi le pratiche ayurvediche che vanno dal massaggio ayurvedico allo shirodhara, dai bagni con oli aromatizzati ai bagni di vapore detossinanti.

Attualmente, in Italia, la pratica d’Ayurveda è più diffusa nel campo dell’estetica che nel campo medico, d’altra parte l’Ayurveda è più un sistema di benessere che un sistema di medicina legato alla malattia; purtroppo tutti siamo consapevoli che il mondo della medicina è ancora legato al mondo della cura della malattia che stenta ad innovarsi verso un sistema di salute, e la salute secondo l’Ayurveda è molto di più che l’assenza di malattia.

Lo scopo dell’Ayurveda è di raggiungere lo stato di salute attraverso il mantenimento dell’equilibrio e dell’armonia senza combattere direttamente la malattia, l’enfasi è posta sulla prevenzione piuttosto che sulla cura.

Essa riconosce l’importanza dell’equilibrio fisico, della liberazione delle emozioni, della salute mentale, del rispetto per l’ambiente e del progresso spirituale in una cornice di salute globale. E’ anche l’unico sistema di medicina che distingue dieci diversi tipi metabolici. L’Ayurveda ha diversi livelli di trattamento, in quello di base le persone sono in grado di farsi da soli i trattamenti con semplici cambiamenti della dieta e dello stile di vita, assistiti in questo da una comprensione del proprio tipo metabolico e da ciò che in loro è forte o debole, gli oli essenziali possono essere un elemento molto efficace dell’auto trattamento.

L’Ayurveda sostiene che la salute è il risultato di uno stato d’armonia con il proprio Sé, per essere in buona salute deve esistere armonia tra lo scopo dell’esistenza, i pensieri, i sentimenti e le azioni fisiche, quindi armonia tra mente, corpo e spirito, se si ha uno scopo pacifico ma i propri pensieri sono pieni di paura e le emozioni sono negative, nel corpo fisico si manifesteranno delle malattie con la funzione di “campanello d’allarme” per stimolare un cambiamento.

La scienza dell’Ayurveda, come la scienza dello Yoga, ha radici comuni e hanno un ruolo complementare nell’evoluzione spirituale e nel mantenimento del benessere fisico e mentale.

A differenza della medicina tradizionale occidentale, l’Ayurveda sia nel campo estetico che in quello medico non si limita a curare un’in estetismo o una malattia con un superficiale trattamento dei sintomi, ma valuta l’intero aspetto fisico e mentale dell’individuo, ogni in estetismo o malattia è un segnale d’allarme, che indica alla persona che sta trasgredendo le leggi fondamentali della natura, l’Ayurveda non tenta di eliminare i sintomi della malattia o del disagio ma ne ricerca la causa.

Salute per l’Ayurveda significa l’armonia con tutti gli aspetti del Sé, quest’armonia interiore si manifesta anche come armonia con la famiglia, gli amici, i colleghi di lavoro, la società e la natura.

La medicina ayurvedica tratta tutti gli aspetti della vita, non s’indirizza solo alla guarigione, ma anche alla prevenzione ed al mantenimento della vitalità, quest’ultima di grande importanza nella pratica Yoga, lo scopo dell’Ayurveda è di mantenere o ripristinare l’equilibrio a tutti i livelli d’espressione nella vita (fisico, emozionale, mentale, spirituale).

L’Ayurveda ha superato l’esame del tempo ed è ancora oggi un valido supporto e un sistema medico efficace perché i suoi principi, antichi quanto la vita stessa, derivano dalle leggi universali della natura che sono eternamente valide.

Questo concetto contrasta con i modelli scientifici moderni ove nuove teorie, spesso nel corso di brevi periodi, rendono obsolete alcune teorie precedenti.

Una delle caratteristiche che contraddistinguono il sistema ayurvedico è il metodo per acquisire conoscenza, l’Ayurveda riconosce che la vita non è solo fisica, e non può essere studiata solo in modo oggettivo, per ottenere una giusta conoscenza utilizza un approccio più intuitivo e soggettivo. L’Ayurveda si basa su osservazioni accurate del funzionamento della natura, riconoscendo che c’è una profonda connessione, fra i processi che avvengono in natura e quelli che avvengono all’interno del corpo, la vita è considerata parte e particella della natura, l’Ayurveda afferma che l’uomo è parte integrante dell’universo e che n’è responsabile. L’equilibrio dell’Universo vive all’interno di noi.

Definizione di buona salute secondo L’Ayurveda

La persona che ha i costituenti corporei (dosha) in equilibrio e i processi metabolici (agni) in equilibrio, i cui tessuti (dathu) ed escreti (mala) funzionano in maniera normale, che ha l’anima, la mente, e i sensi stabilizzati nella beatitudine, è considerata in buona salute.”

Sushruta Sutrasthana 15.38.

Questa è la definizione di buona salute secondo l’Ayurveda e dovrebbe essere la normale esperienza della vita, ma se sì ci guarda intorno, vediamo che la vita non è purtroppo vissuta cosi, anzi è intesa più come una lotta che com’esperienza di beatitudine, per questo motivo conoscere il concetto dell’Ayurveda è d’aiuto in questi tempi, dove spesso la continua ricerca di una maggiore crescita economica fa perdere di vista i valori e i meccanismi fondamentali della vita potando uomo e società ad ammalarsi. Secondo l’Ayurveda, la salute non è solo uno stato di libertà dalla malattia, ma uno stato in cui si gioisce d’ininterrotta felicità fisica, mentale e spirituale, il suo scopo è di aiutare le persone malate a curare le loro malattie o stati di squilibrio, e le persone sane a prevenire le malattie e a mantenere l’equilibrio.

I CINQUE ELEMENTI

L’Ayurveda si basa sulla teoria dei cinque elementi, sostiene che l’essere umano è un modello in miniatura dell’universo, quel che esiste nel corpo umano, esiste in forma diversa in tutto l’Universo. I Rishi descrissero il corpo umano e il corpo dell’Universo come composti di prana, l’energia primaria, la fondamentale forza di vita che si manifesta sotto l’aspetto degli elementi di terra, acqua, fuoco, aria ed etere, questi elementi formano la base di tutte le cose che si trovano nella creazione materiale, dalla costituzione di un individuo, animale, fiore, ecc. al gusto di un cibo. Lo squilibrio di uno di questi elementi è percepito nel corpo umano come disagio, malattia o dolore, il loro equilibrio invece porta salute. Questi elementi sono tenuti in armonia attraverso il giusto respiro, cibo, acqua, sonno, ecc. l’equilibrio di questi elementi assicura la vita sulla terra e in ogni essere vivente, il loro equilibrio è la chiave per mantenere la salute e per curare con successo le malattie, sia fisiche sia mentali.

I cinque elementi sono forme d’intelligenza, sono energie cosmiche, sono ovunque e coesistono in ogni cosa, in un’infinita varietà di proporzioni, rappresentano cinque stati o qualità d’energia o materia. La scienza occidentale non è in grado di vederli; ma si riconoscono grazie alla qualità dell’energia o materia vissute nel corso della nostra vita fisica, mentale ed emotiva. Questi elementi creano la struttura dell’essere umano, condizionano la fisiologia e psicologia; il cambiamento di un elemento provoca ripercussioni sugli altri.

I cinque elementi sono: Terra, Acqua, Fuoco, Aria ed Etere.

Le proprietà dei cinque elementi sono importanti per comprendere l’equilibrio e lo squilibrio del corpo umano.

L’etere è la distanza che separa la materia. La qualità associata all’elemento etere è la minutezza. leggerezza, volatilità, morbidezza, impercettibilità.

Lo spazio (etere) è il vuoto nell’universo che favorisce la mobilità, infatti, se una stanza è piena d’oggetti solidi, il movimento sarà limitato o impossibile. Analogamente il corpo umano è composto di numerose strutture vuote, come il tratto digestivi, i vasi sanguigni, i pori delle membrane cellulari, gli spazi all’interno delle orecchie, che permette un costante movimento di solidi e liquidi. L’assenza dell’etere in uno di questi organi vuoti, provocherebbe dei blocchi con conseguente limitazione dei movimenti.

L’aria è l’esistenza senza forma. Le qualità associate all’elemento aria sono: leggerezza, instabilità, secchezza, freddezza, impercettibilità. L’aria è responsabile del movimento della materia nell’universo, nel corpo umano l’elemento aria è responsabile del movimento degli arti e dei muscoli, il fluire dello sperma, l’orinazione, la defecazione, la trasmissione degli impulsi nervosi, la respirazione ecc., un’elevata presenza d’aria rende il corpo leggero, magro, e conduce alle malattie connesse alla mobilità come ad esempio, artrite, asma, stitichezza, sclerosi multipla, morbo di Parkinson, ecc. la stabilità mentale e fisica è inoltre disturbata. L’aria predomina nelle lenticchie, fagioli, ceci ecc.

Il fuoco è una forma senza sostanza. Le qualità associate all’elemento fuoco sono: calore, luminosità, acutezza, intensità, liquidità. L’energia solare (fuoco) sulla Terra stimola il metabolismo e la trasformazione d’energia in nutrimento nelle piante, troppo calore però brucia la vegetazione mentre troppo poco ne inibisce la crescita. Nel corpo umano il fuoco favorisce la digestione e il corretto funzionamento del metabolismo, regola la secrezione degli enzimi, dei succhi gastrici, del sangue, ecc. un eccesso di calore nel corpo provoca sensazioni di bruciore, infiammazione, una sua carenza altera le funzioni digestive e metaboliche, ostacolando la crescita. L’elemento fuoco è presente soprattutto nei cibi piccanti e speziati.

L’acqua è un elemento senza stabilità. Le qualità associate all’elemento acqua sono: freddezza, liquidità, morbidezza, pesantezza, levigatezza. Un eccesso o una scarsità d’acqua sul pianeta Terra impedisce lo sviluppo delle diverse forme di vita: per esempio, troppa acqua nel terreno lo rende fradicio, ostacolando la vegetazione, mentre una scarsità d’acqua non nutre le piante rendendole secche e spoglie. Nel corpo l’elemento Acqua si manifesta sottoforma di plasma, protoplasma, citoplasma, fluidi linfatici ecc. Un eccesso dell’elemento acqua nel corpo provoca edema, una carenza è all’origine di stati di disidratazione generale o locale. Olio, acqua, burro, latte succhi di frutta portano ad un aumento dell’elemento acqua nel corpo.

La terra è un elemento stabile. Le qualità associate all’elemento terra sono: pesantezza, solidità, stabilità. Nell’universo l’elemento terra fornisce solidità e compattezza, struttura il pianeta e dà sostegno e nutrimento agli esseri viventi. Similarmente, nel corpo umano l’elemento terra si materializza nella struttura ossea e muscolare che dà forma e sostegno al corpo stesso, quando l’elemento terra nel corpo umano è in eccesso si manifesta pesantezza, grossezza e lentezza nei movimenti. Il consumo esagerato di: carne, dolci e grassi conduce ad un’eccessiva formazione di quest’elemento nel corpo.

I DOSHA / LA VOSTRA COSTITUZIONE

Per capire l’Ayurveda e pensare in modo ayurvedico è necessario comprendere come le energie Vata, Pitta e Kapha si manifestano nella vita quotidiana e influenzano il nostro stato di salute. Per capire le qualità e le caratteristiche dei dosha si usano aggettivi d’uso comune, come ad esempio: caldo o freddo, leggero o pesante, umido o secco.

I cinque elementi combinandosi insieme danno origine ai tre umori biologici (tipi costituzionali), i dosha Vata, Pitta e Kapha. Il dosha è l’energia vitale, una forza invisibile, ma tangibile sempre in movimento che agisce come un catalizzatore per le varie funzioni del corpo umano quale respirazione, digestione, formazione di nuove strutture ecc.

I Dosha sono quindi la combinazione di due elementi, gli aspetti più sottili e più puri dell’esistenza, non è possibile vedere letteralmente i dosha poiché essi sono invisibili, ma è possibile individuare le loro qualità, pur governando i processi del corpo, essi non sono altrettanto fisici, sono presenti in tutte le forme viventi (persone, piante, animali, rocce, fiori ecc.). I dosha sono parti mobili e attive del corpo, responsabili di tutte le funzioni di crescita e decadimento del corpo, l’equilibrio dei dosha è responsabile della buona salute, il loro aumento o diminuzione dipende dall’età, dal giorno, dalla stagione, dal mese, dallo stile di vita, ecc.

L’Ayurveda riconosce che ogni individuo è nato con una particolare combinazione dei tre dosha, quest’equilibrio naturale è ciò che determina le differenze fisiche, mentali ed emotive fra le persone. Lo strumento più utile in Ayurveda per mantenere uno stato ideale di salute, è appunto quello di identificare la costituzione naturale o prakriti dell’individuo. Voi siete unici, quindi solo voi mostrate di possedere i dosha a modo vostro. La percentuale dei dosha nella vostra costituzione e le qualità che ne derivano sono uniche per ogni individuo, al pari delle impronte digitali. Conoscere in quale percentuale i dosha Vata, Pitta e Kapha sono presenti in voi, permette di capire qual è il vostro dosha di costituzione quindi le vostre caratteristiche fisiche, le vostre inclinazioni, il vostro carattere, il vostro pensiero, le emozioni che in voi predominano, ecc. e la predisposizione ad un tipo di disagio o malattia.

N.B. Nessuno ha in comune la stessa percentuale di Vata, Pitta o Kapha, quindi nessuno manifesta in maniera identica le qualità dei loro dosha.

Quello che facciamo con la nostra costituzione dipende da noi, essa è sì la nostra carta d’identità per la salute, la vitalità e il benessere, ma può anche diventare il trampolino verso le difficoltà, se ignoriamo le sue esigenze.

Un cattivo stato di salute in Ayurveda è legato ai disturbi Vata, Pitta e Kapha all’interno dell’organismo, un esperto ayurvedico identifica il dosha disturbato in base alla qualità dei segni e dei sintomi offerti dal corpo umano. Per esempio un’eccessiva aridità del corpo è di solito associato ad un disturbo Vata, un calore eccessivo ad un Pitta, un’eccessiva pesantezza ad un disturbo Kapha.

E’ bene ricordare che gli esseri umani sono molto più complessi e straordinari di quanto ogni descrizione standardizzata potrebbe convenire, sia essa ayurvedica, psicologica, biochimica ecc. le persone usano spesso le classificazioni anche come un modo per sentirsi sicuri. “ ah, sono un tipo Kapha, ecco perché ho problemi di peso!” oppure “Oh, sono un tipo Vata, non c’é da stupirsi se raramente mantengo le promesse.” Oppure “Oh, sono Pitta di certo sarò collerico, lasciami condividere la mia collera con te!” Usare i limiti per restare limitati o per diventare più limitati non è quello che l’Ayurveda vuole, la comprensione riguardo alla classificazione della nostra natura costituzionale e le sue risorse devono essere un sostegno per il mantenimento della salute, per la guarigione o per il cambiamento. Ogni individuo può appartenere come costituzione ad un solo dosha oppure a due o tre dosha (quest’ultimo molto raro), alla presenza di due dosha la persona manifesterà qualità e caratteristiche di tutte e due i dosha. Mono dosha 1) Vata 2) Pitta 3) Kapha

Bi dosha

4) Vata – pitta i più comuni 5) vata – kapha 6) pitta – vata i più comuni 7) pitta – kapha 8) kapha – vata 9) kapha – pitta

Tri dosha

10) vata – pitta – kapha

N.B. La nostra costituzione non cambia mai perché è nata con noi, nel tempo però può accadere che per varie cause vi sia uno squilibrio che modifica i dosha di costituzione allontanandoci dalla nostra vera natura.

I tipi Vata tendono ad essere persone leggere, veloci, forti, creative, preferiscono i climi caldi.

I tipi Pitta hanno un intelletto acuto, sentimenti appassionati, (talvolta repressi) ed è probabile che vogliano comandare, preferiscono i climi freschi.

I tipi Kapha sono solidi, affidabili, non se la prendono, ma non dovrebbero essere irritati oltre il dovuto. Tradizionalmente il Kapha arrabbiato è paragonato ad un elefante inferocito pronto a caricare! Kapha tollera tutti i climi tranne l’umidità.

CONCETTI FONDAMENTALI PER L’EQUILIBRIO DEI DOSHA

Vata è composto principalmente dagli elementi di spazio e aria, le caratteristiche di Vata sono: secco, leggero, ruvido, mobile, freddo, sottile e permeante.

Pitta, è composto principalmente dagli elementi di fuoco e acqua, le caratteristiche di Pitta sono: caldo, acuto, liquido, d’odore acido, leggermente untuoso, acido e piccante.

Kapha, è composto principalmente dagli elementi d’acqua e terra, le caratteristiche di Kapha sono: freddo, denso, lento, stabile, viscoso, pesante, liscio, soffice e appiccicoso.

I due concetti fondamentali per mantenere i propri dosha in uno stato d’equilibrio per noi salutare o riportare l’equilibrio sono: il simile aumenta il simile e il dissimile lo riduce, la prevalenza degli elementi in ogni singolo dosha né fa dedurre le loro qualità.

Conoscendo la composizione e le qualità dei dosha risulta abbastanza facile correlarli con il cibo e lo stile di vita. Il principio da applicare è, che i cibi e i comportamenti che hanno le stesse qualità di un dosha aumentano quel dosha particolare, mentre le sostanze e lo stile di vita che ha qualità contrarie ad un certo dosha lo fanno diminuire. Per esempio, essendo spazio e aria gli elementi predominanti nel dosha Vata, esso sarà aumentato da cibi come i cavoli e i legumi che tendono a produrre aria, Vata sarà aumentato anche da uno stato di agitazione prodotto dallo stress e dall’irregolarità nello stile di vita. Vata sarà invece diminuito dai cibi pesanti, untuosi e acquosi, sarà diminuito anche da uno stile di vita regolare e tranquillo, quindi se il vostro Vata – dosha è aumentato per ridurlo bisogna assumere comportamenti e cibi con qualità opposte a Vata poiché l’utilizzo delle stesse qualità causerà squilibrio e malattia. Equilibrio e moderazione dovrebbero essere parte integrante della vita e della salute.

L’abitudine di mangiare cibi piccanti e ricchi di spezie provoca l’aumento del calore nel corpo e nella mente. Secondo la vostra costituzione e altre circostanze della vita, se questo calore diventa eccessivo può contribuire all’insorgere della malattia, i primi sintomi avrebbero qualità “calde” come per esempio un’infiammazione che provoca prurito o un atteggiamento mentale critico e improduttivo, se invece la vostra costituzione è “fredda” i cibi speziati e piccanti vi aiuteranno a mantenere l’equilibrio.

Pensando in maniera ayurvedica sarete in grado di comprendere la vostra unicità, le vostre esigenze individuali quotidiane per il mantenimento di un buono stato di salute e il modo in cui i vostri bisogni cambiano in relazione all’età, alle stagioni, e alle circostanze della vita. Tutto questo servirà a scegliere gli alimenti adatti a voi, lo stile di vita ecc.

La regola pratica è che il dosha più forte nella vostra costituzione tende ad aumentare più degli altri, quindi voi siete più soggetti a malattie associate all’aumento del vostro dosha di costituzione.

Imparare a conoscere gli effetti, che i dosha hanno nell’ambiente, sul vostro corpo e nella vita di tutti i giorni, vi permetterà di attuare quelle pratiche che serviranno a mantenere il vostro stato di salute o ripristinarlo in caso di disagio o malattia. Il benessere vero e proprio è raggiunto quando i dosha lavorano insieme in armonia.

E’ importante ricordare che i dosha cambiano in continuazione nel nostro organismo perché influenzati da diversi fattori: clima, ore, stagioni, emozioni, pensieri, stile di vita etc.

Quando sarete in grado di riconoscere le qualità dosha nel vostro corpo e quelle della vita quotidiana, potete usare l’Ayurveda per mantenerle in una forma d’equilibrio per voi salutare, quindi conservare immutata la percentuale dei dosha della vostra costituzione. Imparando a distinguere il tipo di squilibrio (vikriti), potete usare l’Ayurveda per ristabilire l’equilibrio dei vostri dosha. Chi pratica Ayurveda è in grado di fare paragoni fra l’osservazione della vita, le sue funzioni nell’ambiente circostante e quel che accade ai suoi pazienti. Questo processo può essere spiegato con l’esempio del fenomeno del fuoco: nel mondo fisico l’energia dell’elemento fuoco trasforma la struttura di una sostanza come il legno in una cosa diversa cenere. L’Ayurveda osservando questo, comprende che lo stesso principio presente in natura (fuoco) opera all’interno del corpo per trasformare il cibo in sostanze nutrienti con l’aiuto degli enzimi digestivi e degli acidi dello stomaco.

L’Ayurveda si fonda anche sul principio importante riguardante l’intima relazione tra l’individuo e tutti gli aspetti dell’ambiente. Le condizioni climatiche e il cambiamento delle stagioni hanno effetti importanti sulla salute, il cambiamento di stagione porta dei mutamenti nelle condizioni del vento, della temperatura, dell’umidità o delle piogge. Con il cambiamento della predominanza degli elementi quindi dei dosha nell’ambiente, cambia anche l’equilibrio dei dosha all’interno del corpo.

Un esempio per comprendere meglio quest’interazione tra individuo e ambiente è vedere come nei mesi estivi vi è la predominanza dell’elemento “fuoco”. L’aumento di calore nell’ambiente durante i mesi estivi tenderà a far crescere nel corpo il Pitta dosha, quando questo diventa troppo dominante, la relazione con gli altri due dosha si squilibra disturbando vari processi fisiologici, provocando disturbi dovuti ad acidità, calore, disagio fisico e tal volta emotivamente irritabili. Consapevoli della nostra pakriti(costituzione), questi potenziali squilibri possono essere facilmente evitati con l’uso di debiti cambiamenti nella dieta e nello stile di vita.

L’Ayurveda è una scienza delle qualità, nonostante si vivono naturalmente ogni giorno, in Occidente poche persone sono istruite a pensare in termini di qualità e ad usare le esperienze qualitative in maniera analitica. Per ricorrere l’Ayurveda bisogna interpretare le qualità in voi stessi e nel mondo che vi circonda, nel modello qualitativo non esistono assoluti, tutto è relativo, per esempio il caldo è tale in relazione a qualcosa di più fresco, per avere una valutazione qualitativa bisogna sempre considerare il contesto e le circostanze precedenti, anche i rapporti o le interazioni tra le diverse qualità sono importantissime. Ad esempio, il calore apporta una qualità secca al pane e liquida al burro. Valutando le persone, in termini di qualità diventa chiaro perché ogni individuo è unico e reagisce agli stimoli e agli avvenimenti in modi sempre diversi.

In Ayurveda le descrizioni qualitative determinano le scelte da adottare per mantenere o ristabilire lo stato di salute.

La qualità di un dosha è determinata da quella dei suoi elementi.

Gli elementi predominanti nel dosha Vata sono aria ed etere, Vata governa il sistema nervoso centrale ed è responsabile di tutti i movimenti corporei, per mezzo di Vata i muscoli si muovono, inoltre controlla la respirazione, il movimento del cibo nel tratto digerente e gli impulsi nervosi del cervello.

Gli elementi predominanti nel dosha Pitta sono fuoco e acqua, Pitta governa tutti i processi di trasformazione e metabolici, sudorazione, digestione fisica, mentale ed emozionale, inoltre regola la produzione ormonale e enzimatica.

Gli elementi predominanti nel dosha Kapha sono terra e acqua, Kapha è responsabile della coesione, della struttura, della crescita, della liquefazione, controlla i tessuti umidi del corpo, inoltre crea i fluidi che nutrono e proteggono gli organi.

E’ importante ricordare che nel nostro organismo i tre dosha cambiano in continuazione a causa della qualità dei dosha del vostro ambiente e dello stile di vita, infatti, le emozioni, i pensieri, il modo di percepire la vita condiziona e altera l’equilibrio dei dosha causando spesso scompensi che ci allontanano dalla salute. I tre dosha hanno funzioni specifiche nell’organismo che però non svolgono isolatamente. Ogni dosha ha in comune una qualità con un altro dosha, mentre il terzo è di qualità opposte, Pitta e Kapha hanno in comune la qualità oleosa mentre Vata possiede quella opposta, la qualità secca.

Vata e Kapha hanno in comune la qualità fredda, mentre Pitta a quell’opposta, il caldo.

Vata e Pitta hanno in comune la qualità di leggerezza, mentre Kapha è l’opposta, pesante.

Un eccesso d’energia Vata, Pitta o Kapha nell’organismo si accompagna spesso con sintomi dalle qualità rispettivamente secche, calde, o pesanti.

Fattori che squilibrano i dosha
e disturbi correlati

Vata è aggravato da cibi che hanno le sue stesse qualità come cavoli, cavolfiori, broccoli, cetrioli, meloni, patate, crackers e ogni tipo di pane secco, mele, fast food, ecc.

Le attività che aumentano Vata sono: viaggiare, stare svegli fino a tardi la notte, guardare troppa televisione, vivere in un ambiente rumoroso, mangiare mentre si è ansiosi o depressi, sottoporsi a un continuo stato di stress, avere attività sessuale eccessiva.

I disturbi causati da questi fattori potrebbero essere: dolori articolari, pelle secca, perdita della memoria, palpitazioni, insonnia, ansia, depressione e rigidità muscolare.

Pitta è aggravato da cibi acidi e piccati come peperoncini, cibi fritti, melanzane, pomodori, cipolle crude, aglio, limone, spinaci, dal bere troppo tè, caffè, alcool e troppo fumo.

La rabbia, il mangiare mentre si è arrabbiati, attività che comportano una grande passione, esposizione al sole e al caldo, troppo esercizio fisico o attività competitive, sono i comportamenti che aumentano pitta.

I disturbi possono essere iperacidità, problemi della pelle, sensazioni di bruciore, disturbi del fegato come itterizia ed epatite, perdita dei capelli, infezioni urinarie, calcoli alla cistifellea e vari tipi di febbre.

Kapha è aggravato da cibi molto freddi, pesanti, untuosi, dolci, grassi, latte e latticini, gelati e carne.

Le attività che squilibrano Kapha sono: dormire durante il giorno, non fare sufficiente attività fisica, vivere in un clima freddo e umido, ecc. Le malattie che insorgono a causa degli squilibri di Kapha possono essere: asma, tosse, anoressia, obesità, pigrizia e debolezza della digestione.

Fattori naturali che squilibrano i dosha

A parte i fattori di squilibrio elencati fin qui, i dosha si squilibrano naturalmente secondo la stagione, in diverse ore della giornata e nei vari periodi della vita.

Vata aumenta naturalmente in autunno, quando c’è un clima freddo, secco e ventoso, nell’ultima parte del giorno e della notte (14-18; 0206) e nella vecchiaia.

Pitta aumenta naturalmente in estate e nei climi caldi – umidi, intorno a mezzogiorno e mezzanotte (10-14; 22-02) e durante la giovinezza e la maturità.

Kapha aumenta naturalmente in primavera, e negli inverni piovosi, freschi e umidi, nella prima parte del giorno e della notte (6-10; 18-22) e durante l’infanzia.

Questi periodi d’aggravamento dei dosha valgono per tutti, anche per le persone che hanno buona salute.

CICLI AYURVEDICI DELLA GIORNATA

6.00 – 10.00 1° ciclo

Ore in cui Kapha domina, in queste ore, tutti i movimenti diminuiscono, se si dorme oltre le sei è più difficile alzarsi e ci si sente intontiti.

Le ore in cui domina Kapha, sono ore in cui l’energia si acquieta favorendo il riposo del sonno che verrà facilmente.

10.00 – 14.00 1° ciclo

Ore in cui Pitta domina, il metabolismo si attiva fino ad arrivare al suo massimo alle 12.00, questa è l’ora migliore per fare il pasto più importante e prendere le vitamine per un miglior assorbimento.

14.00 – 18.00 1° ciclo

Ore in cui Vata domina, ore in cui aumentano il movimento e le attività.

18.00 – 22.00 2° ciclo

22.00 – 2.00 2° ciclo

Ore in cui Pitta domina, ore in cui i sogni sono attivi e colorati e per il sonno profondo. Se capita d’essere sveglio il metabolismo sarà portato a richiedere uno spuntino a notte tarda e a fare attività, cosa di cui ci si pentirà il giorno seguente.

2.00 – 6.00 2° ciclo

Ore in cui Vata domina, se si medita alle cinque del mattino, l’energia concentrata che si crea resterà con noi per tutta la giornata.

Dormendo oltre le sei si passa nel periodo letargico di Kapha.

Il ciclo si ripete.

QUALITA’ CHIAVE PER IDENTIFICARE I DOSHA

Nell’uso dell’Ayurveda è importante riconoscere le qualità vissute e metterle in relazione a quelle dei dosha. Per esempio le qualità di una giornata ventosa sono da attribuire a Vata, il vento è variabile, si muove a folate, asciuga il bucato e vi rinfresca, è invisibile, ma non lo sono i suoi effetti.

Il caldo è una qualità Pitta, il fuoco riscalda, s’irradia e si muove verso l’alto, il calore scioglie e penetra.

Il fango che è freddo, morbido, pesante e denso è un ottimo esempio per capire le qualità Kapha i cui due elementi terra e acqua sono i più equilibrati, più stabili. Il dosha Kapha è connesso a qualità umide, pesanti e solide.

Dopo aver compreso le qualità dei dosha, potete iniziare a pensare a voi stessi in termini di dosha così potrete decidere quali qualità aggiungere e quali ridurre in modo che i vostri dosha continuino a funzionare in armonia.

Ricordate la legge del simile e contrario, per esempio se in voi predomina il dosha Vata per mantenere il vostro stato di salute dovrete avere uno stile di vita con qualità opposte a Vata.

I tipi dominati da vata, pitta o kapha possono essere molto diversi l’uno dall’altro ma condivideranno molte caratteristiche appena descritte.

Caratteristiche dei vari tipi di prakriti

VATA (aria ed etere)

PRINCIPIO: movimento

QUALITA’ VATA: freddo, secco, irregolare, leggero, ruvido, sottile, mobile, chiaro, dispersivo, variabile, astringente.

I tipi Vata possono essere molto alti o molto bassi con una struttura ossea esile e con scarsa massa muscolare. Sono magri, con spalle e anche strette, sono agili e snelli con difficoltà a prendere peso, rimangono cronicamente sottopeso, sono l’unico tipo di dosha che può mangiare qualsiasi cosa senza ingrassare, se ingrassa è attorno alla vita. La qualità arida di vata si manifesta con pelle secca e ruvida, sottile, fredda al tatto, si disidratata facilmente, si abbronza facilmente. articolazioni che scricchiolano, capelli secchi, scuri, ruvidi e ricci, occhi piccoli, asciutti e infossati di colore nero o marrone , unghie fragili. Soffrono il freddo e spesso lamentano problemi di circolazione, hanno mani e i piedi tendenzialmente freddi, i tendini, le vene, le articolazioni tendono a sporgere perché lo strato di grasso sotto la cute è molto sottile.

L’appetito e la digestione sono variabili, hanno abitudini alimentari irregolari che peggiorano la capacità di digestione. mettono sul piatto più di quello che mangiano, In genere soffrono di stitichezza. Sonno a volte disturbato per la naturale tendenza all’eccitazione. Il sonno è irregolare e leggero, possono soffrire d’insonnia. Sognano di volare, correre, saltare, possono fare sogni di paura.

Sono persone, attive, irrequiete, parlano velocemente e si muovono in fretta, hanno rapide fluttuazioni d’energia perciò si stancano facilmente e a volte non riescono a sostenere l’attività frenetica che a loro piace tanto quindi per continuare l’attività si affidano a stimolanti vari, caffeina zucchero ecc.

Psicologicamente i tipi Vata sono dotati di gran creatività e particolare predisposizione alle attività artistiche. Per la loro natura instabile diventano a volte nervosi, timorosi e sono spesso afflitti da molte ansietà anche se non esistono problemi reali. Veloci ad apprendere ma altrettanto veloci a dimenticare. La memoria è a breve termine, scarsa forza di volontà, poca tolleranza e fiducia in se stessi. Tendono a guadagnare denaro velocemente. Spendono velocemente e impulsivamente. Sono portati per lavori creativi, amano i viaggi, la musica e il caldo, la loro mente non si ferma mai, è attiva, curiosa, creativa, cambiano idee facilmente, gesticolano con le mani, si dimenticano facilmente le cose.

Vata è creativo, entusiasta, veloce nei pensieri e nei movimenti, con elasticità mentale, agile, con capacità di reazione buona, impara velocemente, è generoso, simpatico, allegro, gioioso, vivace, adattabile, parla velocemente e tanto, è un soggetto uditivo.

Sotto stress sperimentano ansia, timori, insicurezza, mente irrequieta, preoccupazioni, accusa stanchezza, affaticamento cronico o depressione da stress.

Vata si squilibra con emozioni negative come: ansia, paura, stress,

Vata in squilibrio quindi in eccesso manifesta: problematiche dell’intestino, stipsi cronica, gas intestinali, mal di testa, disturbi nervosi, problemi del sistema nervoso, depressione ecc., confusione mentale, anoressie, insonnia, irrequietezza, preoccupazione, non riuscire a

stare fermi, pelle secca, rughe sottili e numerose, il dolore Vata è diffuso, va e viene, pulsante e lancinante.

PITTA (fuoco acqua)

PRICIPIO: trasformare.

QUALITA’ PITTA: caldo, oleoso, irritabile, leggero, acuto, liquido, aspro, pungente.

Le persone Pitta sono di altezza e corporatura media con struttura ossea e massa muscolare ben formata. ben proporzionata, riescono a

mantenere il loro peso senza eccessive fluttuazioni; ; per loro perdere o guadagnare peso se lo desiderano non è difficile, hanno una buona digestione, Pelle soffice ed oleosa, è calda al tatto, chiara, ricca di lentiggini e nei, si arrossa facilmente al sole non si abbronza facilmente e spesso si ustiona senza prendere colore, e hanno tendenza a soffrire di eruzioni cutanee. Capelli dritti, chiari, morbidi di colore rosso, biondo o bruno con tendenza a prematura perdita e imbiancamento. Occhi acuti, penetranti, grigi, verdi o bruno-ramati.

Metabolismo forte e buona digestione. spesso è assetato, s’irrita molto se salta un pasto, ama mangiare in compagnia, Tendenza alla sudorazione eccessiva, mal sopportano il caldo, la luce solare e il lavoro duro. Preferisce l’attività moderata, ama la competizione per via della sua natura aggressiva. Producono molta urina e feci molli ed abbondanti. Sonno di media durata ma ininterrotto. è profondo e ristoratore. I sogni sono impetuosi, appassionati e pieni di colori.

Psicologicamente hanno grande intelligenza, buona capacità di comprensione e discriminazione. Portati naturalmente al comando rivestono spesso un ruolo da leader, sono buon oratori, con una parlata precisa, articolata, acuta, chiara, fluida e può essere tagliente e sarcastica. hanno un forte spirito competitivo, sono ambiziosi,determinati, con una memoria acuta, concentrati, perspicaci, ordinati, sanno dosare le loro energie, coraggiose, fiduciosi, gioiosi, sono soggetti visivi amano la prosperità, gli agi, le cose lussuose, belle che esibiscono con piacere. Amano le sfide. Avendo una natura focosa, quando sono messi sotto pressione, tendono a esseri aggressivi, critici, polemici e possono anche essere distruttivi. Spesso si riconosce un Pitta dalla passione con cui fa le cose, dall’energia focalizzata e dall’impegno.

Pitta in squilibrio quindi in eccesso manifesta: anziché i pregi ne dimostrano i difetti, a livello fisico manifesteranno bruciore agli occhi, allo stomaco, all’intestino o alla cute, gastrite, acidità di stomaco sono da attribuire a Pitta dosha, couperose, pelle ipersensibile, sudore eccessivo, se si ammalano i tipi Pitta hanno febbre, infiammazione, infezione, il dolore Pitta è bruciante, acuto, avvampante, violento. L’emozione negativa che porta Pitta in squilibrio è la rabbia, l’ira e la collera che in condizioni di stress è facilmente stimolata, sono teste calde. Diventano irritabili, autoritari, collerici, gelosi.

KAPHA (terra acqua)

PRINCIPIO: stabilità, struttura

QUALITA’ KAPHA: freddo,umido, stabile, oleoso, pesante, lento, viscoso, denso, morbido, dolce.

I tipi kapha hanno generalmente una corporatura solida e forte, massiccia, ben sviluppata, con torace ampio. Atleti naturali dotati d’ottima resistenza allo sforzo e alla fatica tendono ad ingrassare se non si tengono in esercizio. sono possenti, grande vigore fisico e resistenza anche contro le malattie, Pelle fresca- umida al tatto, soffice splendente spessa, liscia, pallida e sovente grassa, si abbronza lentamente,. Capelli fitti, spessi, oleosi, scuri, soffici e ondulati, ciglia e sopracciglia spesse, denti forti, bianchi, grossi, occhi grandi, attraenti, scuri o azzurri, sudano poco, ingrassano facilmente, l’appetito è debole ma costante, possono saltare i pasti senza risentire gli effetti.

Hanno un appetito regolare ma digestione e metabolismo in genere sono lenti. Tendono a muoversi lentamente, fanno fatica a mettersi in attività ma una volta entrati in azione sono dotati d’eccezionale resistenza. Evacuazione lenta con produzione di feci molli e di colore chiaro. Sonno profondo, pesante e prolungato, ha bisogno di più d’otto ore per riposarsi, i sogni sono romantici e riguardano l’acqua. Essendo generalmente sani, felici e pacifici, psicologicamente i tipi Kapha sono tolleranti, calmi, indulgenti, affidabili. Lenti ad apprendere, quando hanno acquisito la comprensione di una cosa non la dimenticano più. Hanno una naturale tendenza all’accumulo e per questo a volte possono esibire caratteristiche d’avidità, attaccamento, invidia, ossessività. Sanno guadagnare il denaro e hanno la capacità di conservarlo. La parlata è lenta e monotona o melodiosa, spendono con accuratezza, risparmiano con facilità e hanno sempre la dispensa piena.

Kapha per natura è affettuoso, tollerante, pronto al perdono, con un profondo senso materno, compassionevole, pacifico, contento, affidabile, devoto, paziente, con i piedi per terra, ha una memoria di ferro, difficilmente vanno in crisi e sono spesso punti di riferimento per le persone che gli stanno intorno.

Sono amici e lavoratori attendibili e leali, hanno bisogno di più tempo per apprendere, amano la routine, sono pigri per natura, hanno una buona resistenza, sono lenti e metodici nell’apprendere nuove informazioni ma una volta imparate non le scordano più.

In squilibrio quindi in eccesso diventano: testardi, ottusi, indolenti e pigri, troppo lenti e rilassati, fissazione, “chiodo fisso”, depresso in modo malinconico, apatico, digestione troppo lenta, pesantezza dopo i pasti, aumento di peso e difficoltà a perderlo, la tipica emozione negativa di kapha è l’avidità o l’eccessivo attaccamento.

Kapha controlla i tessuti umidi del corpo in squilibrio manifesterà congestioni, eccesso di muco, ritenzione dei liquidi, sinusiti, bronchiti, allergie, asma, e dolori alle articolazioni, il dolore è pesante, sordo, profondo.

Veniamo ora ad un breve profilo delle costituzioni in cui prevalgono due dosha, esse riguardano la maggior parte degli individui.

Molte caratteristiche della persona saranno una combinazione dei due dosha oppure gli influssi dei due fattori compariranno a fasi alterne.

Vata – Pitta

Nei tipi Vata-Pitta si uniscono la volatilità, la leggerezza e l’intensità dell’aria e del fuoco. Rispetto al Vata puro hanno una corporatura snella ma più vicina alla media, una digestione più forte e maggiore tolleranza al freddo. Queste persone uniscono l’originalità e la creatività del Vata con la determinazione e l’intraprendenza del Pitta. Sono persone di grande intelligenza e quando lo stress li mette sotto pressione possono rispondere con un’alternanza di paura e di rabbia. Hanno bisogno soprattutto di stabilità, la caratteristica del Kapha, che equilibra la loro volatilità.

Pitta – Kapha

In questi tipi si combinano l’energia del fuoco e la stabilità dell’acqua dando luogo a un individuo di straordinaria forza fisica, dotato di ottima resistenza, buona salute e grande sicurezza anche a livello psicologico. Hanno una corporatura forte e muscolosa, digestione buona di tipo Pitta. Hanno energia stabile unita a grande resistenza quindi sono naturalmente portati all’atletica. La stabilità del Kapha e la forza del Pitta a volte li porta alla rabbia e alla critica, all’arroganza e all’insensibilità. Hanno bisogno della leggerezza e della flessibilità del Vata che equilibra i loro tratti negativi.

Vata – Kapha

In questa costituzione convivono le qualità diametralmente opposte dell’aria e dell’acqua che condividono invece la freddezza. Le caratteristiche fisiche sono generalmente nella norma anche se l’altezza tende a essere superiore alla media. Possono avere la digestione lenta o irregolare e hanno una spiccata avversione per il freddo essendo in questa costituzione carente l’elemento fuoco. Sono persone profondamente sensibili, umili e adattabili, possono essere dotate di buone qualità creative ed artistiche oppure possono essere portati alle attività sportive per la buona resistenza di cui sono dotati. La freddezza di vata e di kapha si può riflettere nel carattere che può essere carente di motivazione, passione ed entusiasmo. Hanno bisogno soprattutto di calore, in tutti i sensi.

Vata – Pitta – Kapha

Questo tipo di costituzione è molto raro, ed è anche difficile da descrivere perché accomuna le qualità e le caratteristiche di tutti e tre i dosha. Fra tutte è comunque la costituzione più equilibrata, con la tendenza a godere di lunga vita, buona salute, buone difese immunitarie. Malgrado ciò, quando si ammalano, sono i tipi più difficili da curare proprio perché manca nella costituzione la prevalenza di un dosha che aiuta a identificare le predisposizioni naturali alle malattie e il modo di riportare l’equilibrio.

Prakriti e Vikriti: costituzione di base e squilibrio dei dosha

Per determinare la costituzione ayurvedica di una persona non bisogna confondere quella che è la costituzione di base che non cambia dalla nascita fino alla morte (prakriti), con ciò che è uno squilibrio dei dosha (vikriti).

A causa dello squilibrio dovuto all’aumento di un dosha, per esempio per errate abitudini alimentari, si avrà nella persona l’evidenza delle caratteristiche di tale dosha. Questa condizione potrebbe trarre in inganno se si cerca di determinare la costituzione individuale osservano le cose troppo superficialmente.

Prakriti e vikriti sono due concetti separati che non vanno confusi tra di loro.

La prakriti o costituzione della persona è lo stato naturale che non significa squilibrio dei dosha. Se si ha una costituzione Vata ciò non significa che si ha uno squilibrio di Vata, ma significa che si ha una naturale predominanza del dosha Vata nella costituzione e ciò non comporta squilibrio nei dosha o stato di malattia.

La vikriti o stato squilibrato dei dosha è lo stato di malattia che può riguardare uno qualunque dei tre dosha, anche quelli che non predominano nella costituzione individuale. Il medico ayurvedico deve ben distinguere fra questi due concetti e, individuati i dosha che sono in squilibrio, deve cercare di riportarli al loro naturale equilibrio con le terapie adatte.

Individuare la propria costituzione

La determinazione della propria costituzione secondo l’Ayurveda sta diventando una curiosità che affascina le persone così come l’appartenenza ai vari segni astrologici. I libri e i siti internet che riguardano l’Ayurveda sono pieni di questionari per determinare la costituzione e ultimamente anche su certi settimanali da leggere d’estate sotto l’ombrellone si trova la descrizione della costituzione e i test per determinarla.

Un questionario, anche se fatto bene, può dare solamente una vaga idea di quella che può essere la costituzione individuale. Per avere una diagnosi corretta, normalmente è necessaria la visita di un medico esperto in Ayurveda.

Per determinare la propria costituzione con lo stesso risultato dei test che si trovano in giro, bisogna soprattutto esaminarsi il più onestamente possibile, cercando di resistere alla tentazione di vederci come vorremmo essere anziché osservarci come realmente siamo. Anche se certi aspetti della nostra personalità proprio non ci piacciono e tendiamo a nasconderli a noi stessi, comunque essi ci appartengono, bisogna imparare a tenerne conto, a conviverci e eventualmente modificare il nostro atteggiamento, questo sarà di grande aiuto per mantenere la buona salute. Personalmente, da quando mi interesso di Ayurveda, ho dovuto cambiare idea su me stessa svariate volte.

Fatta questa auto-analisi in modo accurato ed onesto, magari interpellando amici o familiari per confrontare differenti punti di vista, vedete a quale prakriti, fra quelle descritte, si avvicinano di più alle vostre caratteristiche personali.

Auguro a tutti BUONA SALUTE e BENESSERE con L’Ayurveda!!! Namastè